Con sentenza n. 569/2020 il Tribunale di Torino ha accolto la domanda volta ad ottenere la qualifica di impiegato di un lavoratore erroneamente inquadrato come operaio, così statuendo: “l’appartenenza del lavoratore all’una o all’altra categoria deve essere accertata, secondo l’ormai consolidato orientamento della giurisprudenza, non sulla base del grado di autonomia nello svolgimento delle mansioni, come sostenuto dalla parte resistente, ma sulla base del tipo di collaborazione prestata dal lavoratore, che nel rapporto impiegatizio assume i caratteri di collaborazione al processo organizzativo (tecnico o amministrativo) dell’impresa e di cooperazione in senso lato all’attività dell’imprenditore, essendo invece inerenti alle mansioni operaie le prestazioni che ineriscono al processo produttivo, di carattere meramente esecutivo, anche se non prive talora di una certa discrezionalità (si vedano, tra le altre, Cass. Sez. L, sentenza n. 8819 del 22/07/1992, C.d.A. Torino 794/2006)”.